Con i suoi colori, lo sbocciare dei fiori e le belle giornate di sole, la primavera segna la bellezza della vita nel suo massimo splendore.
Vero è che per qualche ora, qualche giorno fa, siamo tornati a trascorrere un giorno quasi invernale, con la pioggia -anche la neve! magari poter andare in Carso 🙁 – e una Bora fredda e gelida che ci ha fatto ricordare l’inverno appena trascorso. Chissà come l’avranno passata questa atipica giornata di aprile le rondini che ci hanno già fatto visita e cosa avranno pensato… chissà le prime e magnifiche fioriture del sottobosco… beh, in tempo di zona rossa Covid mi rassegno a visitare quei luoghi solo con la mia fantasia…
Questa è una Hepatica nobilis, Erba trinità, fotografata a fine febbraio. C’erano già temperature decisamente miti… Quanta la voglia di rinascere, la voglia di ritornare a vivere la nostra abituale vita proprio come fanno loro…
Inevitabilmente mi rattristo pensando a tutte le fioriture che mi sto perdendo ma soprattutto sento la mancanza di quell’ambiente che per me, e son sicura posso parlare anche a nome di molti di voi, rappresenta una cura, un momento di conforto, un abbraccio per il cuore e l’anima.