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Quanti ricordi conservo pensando a questo fiorellino …
Il pensiero vola a quando ero piccolina, le lunghe passeggiate con i miei nonni, ascoltare i loro racconti, storie di natura che allora non comprendevo bene ma ora, per quello che mi ricordo, ne faccio tesoro.
Questo Muscari? Mia nonna me lo ha fatto conoscere come Soldatino. Me lo ha fatto osservare da vicino per la sua somiglianza con i grappoli d’uva nera. Me lo ha fatto amare e rispettare come tutti gli altri fiori e alberi.
Oggi è solo una occasione per riportarmi col pensiero nel passato e con un po’ di nostalgia, sorridere ai ricordi.
E’ stato un incontro casuale, in lontani prati carsici sloveni, mentre ero alla ricerca di altre fioriture. E’ stato un incanto, vederla spuntare dall’erba, elegante e fiera, questa splendida Fritillaria orientalis, col suo lungo stelo e la sua grazia. E’ stata anche una fortuna accorgermi della sua presenza, dato che in quel prato ho trovato solo questo esemplare di Fritillaria.
Un fiore davvero incantevole, tanto bello quanto raro.
Con tutte le fioriture che ci sono, colori e profumi, perchè un elleboro ?
Nel sottobosco pennellato di un delicato verde l’elleboro si nasconde, si confonde, tono su tono, non è appariscente come gli altri fiori che maggiormente vengono fotografati in questo periodo, come le orchidee ad esempio, primizie di stagione, che catturano la nostra attenzione per le loro forme e colori. No, lui no: lui passa inosservato tra fili d’erba, quasi mimetico. Un fiore comune ma non banale, credo meriti un po’ d’attenzione… e allora accolgo la sfida, non lo trovo facile da fotografare ma cerco di valorizzarlo in questa cornice di crochi .
Aspettare che il sole sorga e illumini il sottobosco, e con i suoi raggi tiepidi favorisca l’ennesimo miracolo della Natura: lo sbocciare di fiori sotto ai propri occhi… tutto ciò dietro a questa foto, sensazioni difficili da descrivere ma che meritano di essere provate.
L’attesa della luce giusta che accarezzi il fiore che hai scelto: solo lui nell’inquadratura, unico partecipe, solo una piccola lama di luce per illuminare un suo petalo.
Niente di più.
Cliccare sull’immagine per ingrandire.
Non finirò mai di tornare bambina, di entusiasmarmi e sorprendermi per certe piccole cose. E’ come un mondo magico che decide ogni tanto di svelarsi. A chi ha occhi e tempo per osservare ma soprattutto cuore per vedere. A chi decide per un attimo di fermarsi a riflettere che non siamo al centro dell’universo, che non decidiamo noi per tutto il mondo e le sue creature, il mio pensiero è che noi siamo allo stesso livello di ogni altro essere vivente, diversi come è giusto che sia, ma non migliori. E sdraiarmi in un prato, bassa bassa, al suolo, con la mia macchina fotografica, mi permette di oltrepassare quella soglia e poter entrare in quel magico piccolo mondo che, non guasta ricordarlo, è davvero importante e dovremmo tutti salvaguardare.
Così mi ritrovo ad osservare questa piccola creatura che si appresta a cercare rifugio per la notte, china il capo, sembra un inchino o una preghiera: per favore abbiate rispetto di noi.
Uno dei miei fiori preferiti : l’ Hepatica nobilis .
E’ divertente, nel sottobosco, giocare con le luci e le ombre .
Nonostante gli splendidi colori di questa Cypripedium calceolus, questa volta l’ho vista così, elegante come sempre .