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Eh lo so…quante immagini si sono già viste di questa montagna! Ma davvero non potevo non vedere con i miei occhi questo posto!
Affollato, come immaginavo: per fortuna il rumore della cascata copriva i vari click di tutti noi fotografi, pronti ad immortalare il momento magico. Vorremmo sempre trovarci in pace in certi luoghi, soli ed in armonia con la Natura. Non sempre accade, e allora è una fortuna portarsi a casa una foto, un ricordo, da poter assaporare in serenità.
La penisola di Látrabjarg è nota per le spettacolari scogliere e per l’abbondante avifauna: le scogliere si estendono per 12 km lungo la costa e le altezze variano da 40 a 400 m. Qui nei mesi estivi si possono trovare una gran varietà di uccelli marini che vi nidificano a migliaia, rendendole un posto particolarmente affascinante. Da giugno ad agosto nidificano e si riproducono incredibili quantità di pulcinella di mare, gazze marine, urie, cormorani, fulmari e gabbiani tridattili. Le pulcinelle di mare sono estremamente abituate alla presenza umana e spesso si lasciano fotografare da una distanza minima.
Qui una Gazza marina ( Alca torda ) mi osservava mentre mi sporgevo dall’alto delle scogliere per godermi lo spettacolo dell’oceano.
Non sono impazzita, vedo anch’io l’imperfezione della foto ma… (pensiero laterale), la foto in realtà è perfetta così.
Se guardiamo le cose da un altro punto di vista a volte si colgono delle verità ovvie apparentemente nascoste.
Una foto perfetta, per descrivervi il tempo che imperversava quel giorno…quei giorni. Pioggia a dirotto, vento violento, impossibile ogni tentativo di portarsi a casa una foto… e mentre qualcuno è rimasto al caldo e asciutto della macchina, io dopo aver titubato un bel po’ sperando almeno il vento diminuisse, ho deciso di sfidare vento pioggia e schizzi delle onde dell’oceano che si infrangevano sugli scogli sotto di me. Tutto ciò per questo ricordo. Ma lo rifarei. A voi non dirà niente ma per me è come uno scrigno che cela un piccolo gioiello: una grande emozione.
Qui vi raccontavo di quel giorno quando tra i fiocchi di neve che correvano nel vento, spuntavano, sorprendendomi, i raggi del sole. Le nuvole all’orizzonte sembravano aprirsi, speravo in un tramonto colorato… ma così non è stato.
Così, attendendo la luce giusta, rimanevo affascinata da ogni scenario sul quale il mio sguardo si soffermava. Ancora adesso sorrido al ricordo di quegli istanti, nel freddo, quando per scaldarmi, mi avvicinavo alla terra e cercavo con le mani qualche spaccatura nella roccia dove fuoriusciva aria calda.
Splendidi ricordi, anche senza tramonto, anche senza luce magica.
Quel giorno me lo ricorderò per sempre. Da giorni ormai diluviava, e sottolineo… diluviava! Secchi dal cielo, non pioggia…e non cessava un attimo. Anche le previsioni meteo non davano speranze… cosa fare cosa non fare, luoghi bellissimi da vedere e fotografare ma impossibilitata a farlo. Anche il vento fortissimo ostacolava ogni prova di coraggio in tal senso…
Solo che io proprio non volevo andarmene senza aver visto questo posto e non mi accontentavo della vista “classica”: volevo vedere le colonne basaltiche di Vik, che sapevo formare una grotta a ridosso dell’oceano, un posto da non perdere e poi … “magari lì troverò rifugio”.
Arrivarci era un’impresa, il vento contro, la pioggia senza sosta, ero ben vestita e lo zaino ben coperto… ma camminare sulla spiaggia di ciottoli neri, in quelle condizioni, rimaneva un’impresa.
Sono stata ripagata: la grotta di basalto è splendida, una cavità ampia, dove ammirare le formazioni di basalto e riflettere sulla formazione di questo scoglio nell’oceano…Il vento però anche qui dentro si faceva sentire portando a tratti pioggia e a tratti spruzzi delle onde dell’oceano. Una foto al volo, davvero l’attimo di un ricordo. E poi via, di nuovo indietro per raggiungere la macchina.
E’ stato semplicemente fantastico!
E’ conosciuta come la terra del ghiaccio e del fuoco, ma l’Islanda è sicuramente anche la terra dell’acqua: circondata dall’oceano e ricoperta da ghiacciai, arricchita da geyser, sorgenti calde e laghi, in questa terra così affascinante di cascate ce ne sono davvero tantissime! Le più famose sono spettacolari ma ce ne sono anche molte altre meno conosciute che meritano di esser cercate.
Lo sguardo si ferma a testimoniare che l’acqua non si arresta davanti a nulla: trova un passaggio in piccolo canali di scorrimento lavico o in fessure tra queste rocce così dure.
E spunta all’improvviso regalando momenti di stupore.
L’Islanda è una terra che sa sorprendere: non si può rimanere indifferenti davanti a contrasti così evidenti.
Cosa ci farà mai una piramide ed una sfera nel deserto? La luce non delle migliori, certo, ma al meteo non si comanda: è solo un ricordo che mi son voluta portare a casa. E condividere con voi.
Djupalonssandur è una bellissima spiaggia di ciottoli modellati dalle forze del mare e del vento, con una serie di rocce di forma misteriosa che emerge dall’oceano. Si trova nella penisola di Snaefellsnes.
Si arriva alla spiaggia scendendo in mezzo ad alte scogliere, e ci si ritrova subito in mezzo a resti di un antico naufragio, vera prova delle condizioni meteorologiche nella zona. Si trovano lì 4 grosse pietre una volta utilizzate dai pescatori per testare la loro forza e che vanno da oltre 150kg a circa 20kg.
La cosa che mi ha colpito di più è questa bizzarra forma di lava che sembra quasi quello che rimane di un antico castello nel mare.
Beh…non sempre l’Islanda regala tramonti e albe spettacolari…Ti capitano quei giorni dove stranamente non piove ma che non emozionano particolarmente per quanto riguarda la luce.
Magari ti trovi anche in luoghi molto turistici e, tra il passaggio di turisti, hai solo il tempo di uno scatto per portarti a casa un ricordo, come facciamo tutti, di quella terra che vive, si genera continuamente, si modella in aspetti diversi e che, questo si, ti emoziona.
Þingvellir è un parco nazionale dell’Islanda ed è anche è uno dei luoghi più importanti della storia islandese.
In questa zona si osserva molto bene il fenomeno della deriva dei continenti: ci sono gole e faglie che attraversano la regione; la più grande di esse, chiamata Almannagjá è un vero e proprio canyon. E’ impressionante camminarvi dentro.
Come si sa, il meteo cambia spesso in Islanda e dopo tutta la giornata di pioggia incessante, la luce verso sera mi ha regalato questa ripagante visione.