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Questi piccoli folletti del bosco, dalle forme e colori bizzarri, stanno testimoniando l’arrivo di una delle stagioni più belle dell’anno.
Una fotografia per qualcuno forse un po’ cupa, un Argiope avvolto dal buio che lo circonda.
Un animale temuto dagli aracnofobici e che generalmente non suscita simpatia.
Un aracnide elegantissimo e che adoro fotografare, con la luce, con le ombre.
Punti di vista.
Il piccolo popolo alato d’estate si scatena: tantissimi insetti nei prati danzano da un fiore all’altro, libellule e damigelle corrono veloci nelle zone lagunari, e nei boschi? Nei boschi si assiste ad un altro spettacolo: verso la fine delle calde giornate di giugno e luglio si aprono le “danze” dei cervi volanti…. non molto aggraziate, a dir il vero. Questi goffi coleotteri si spostano da un ramo all’altro delle querce alla ricerca delle femmine, e non lo fanno di certo in modo silenzioso! E’ emozionante anche solo vederli mentre stanno per spiccare il volo, quando sollevano le elitre e dispiegano le loro ali. La ricerca delIa femmina li spinge ad allungare i loro voli, tanto da uscire dal bosco e attraversare le strade che separano i querceti del Carso. Purtroppo ogni anno si assiste a piccole stragi di cervi volanti colpiti o schiacciati sull’asfalto dalle macchine di passaggio. Speriamo che questo esemplare riesca a trovare la sua femmina e a perpetuare la specie che è già minacciata dalla scomparsa del suo habitat.
Si va in Natura per trovar pace, per rimanere in silenzio ad osservare. Osservando e cercando con gli occhi qualcosa che mi colpisca più di tutto il resto, mi sono soffermata su questa scena che mi fa riflettere sulla diversità, un tema molto attuale. Questa fotografia è un esempio di quello che ogni giorno possiamo trovare in Natura: la diversità qui è norma. Troviamo specie diverse tra loro che vivono una accanto all’altra condividendo il territorio e spesso anche risorse di cibo e acqua. Forse è troppo semplicistico vederla così ma non si può comunque negare che questo avvenga. Ci sono equilibri delicati, certo, ma questi equilibri si possono spezzare solo per questioni di sopravvivenza. Anche qui c’è violenza, brutalità, una continua lotta per la sopravvivenza, non per altri motivi. Noi “esseri superiori” troppo spesso invece non siamo capaci di fare altrettanto, non siamo capaci di andare oltre nemmeno alle semplici differenze estetiche o culturali che subito ci aggrediamo, ben che vada “solo” verbalmente. Andare in Natura mi riporta al vero senso delle cose. Chissà perché il diverso spaventa così tanto noi esseri umani. Eppure è un valore. Non dimentichiamocelo, è alla base dell’evoluzione.
Quanti ricordi conservo pensando a questo fiorellino …
Il pensiero vola a quando ero piccolina, le lunghe passeggiate con i miei nonni, ascoltare i loro racconti, storie di natura che allora non comprendevo bene ma ora, per quello che mi ricordo, ne faccio tesoro.
Questo Muscari? Mia nonna me lo ha fatto conoscere come Soldatino. Me lo ha fatto osservare da vicino per la sua somiglianza con i grappoli d’uva nera. Me lo ha fatto amare e rispettare come tutti gli altri fiori e alberi.
Oggi è solo una occasione per riportarmi col pensiero nel passato e con un po’ di nostalgia, sorridere ai ricordi.
Che meraviglia quando sotto alla pioggia non ti aspetti nulla e poi all’improvviso l’orizzonte si apre davanti ai tuoi occhi e la Natura ti regala uno spettacolo di colori e atmosfere: pura magia !
Con tutte le fioriture che ci sono, colori e profumi, perchè un elleboro ?
Nel sottobosco pennellato di un delicato verde l’elleboro si nasconde, si confonde, tono su tono, non è appariscente come gli altri fiori che maggiormente vengono fotografati in questo periodo, come le orchidee ad esempio, primizie di stagione, che catturano la nostra attenzione per le loro forme e colori. No, lui no: lui passa inosservato tra fili d’erba, quasi mimetico. Un fiore comune ma non banale, credo meriti un po’ d’attenzione… e allora accolgo la sfida, non lo trovo facile da fotografare ma cerco di valorizzarlo in questa cornice di crochi .
Aspettare che il sole sorga e illumini il sottobosco, e con i suoi raggi tiepidi favorisca l’ennesimo miracolo della Natura: lo sbocciare di fiori sotto ai propri occhi… tutto ciò dietro a questa foto, sensazioni difficili da descrivere ma che meritano di essere provate.
L’attesa della luce giusta che accarezzi il fiore che hai scelto: solo lui nell’inquadratura, unico partecipe, solo una piccola lama di luce per illuminare un suo petalo.
Niente di più.
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Un augurio di Buon Anno Nuovo a tutti!
Che questo 2016 porti tanta serenità a tutti!