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L’alba è ormai trascorsa ma un’atmosfera particolare continua a persistere. Mi affascina. Il sole sovrasta le montagne, alto nel cielo, ma è nascosto da nubi che salendo si fanno sempre più dense e scure: non riesce ancora ad esprimere la sua forza, a far brillare la sua luce.
Anche le nostre montagne ci regalano atmosfere uniche.
Mi emoziona il fascino della scoperta, di posti nuovi o conosciuti ma visti e vissuti in modo nuovo, e la scoperta di sé stessi in una terra lontano dalla nostra quotidianità e che si presenta diversa e quindi nuova ad ogni viaggio. E mi emoziona fotografare, per ricordare questi viaggi e questi momenti.
Famoso per il ” Viaggio al centro della terra ” di Jules Verne, lo Snæfellsjökull è il ghiacciaio che ricopre il vulcano Snæfell.
Una luce morbida rosa lo accarezza durante un delicato tramonto islandese.
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Il tempo di un respiro, un momento breve e fugace, un improvviso batticuore: così la luce appare, per un solo istante, dopo la tempesta. Avrei voluto fermare l’attimo, viverlo profondamente, ma la magia è stata proprio il suo apparire inaspettato e il suo dissolversi nell’oscurità. Il ricordo di questo minuto d’emozione sarà eterno.
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Il cielo è basso, le nuvole avvolgono le montagne e quasi abbracciano i neri campi di lava, il vento soffia e porta con sè la prima neve.
Fiocchi trasportati veloci, scendono, salgono, danzano nell’aria: si infilano nelle fessure, esaltano le forme e i dettagli, poi tutto sparirà sotto una candida coltre di neve.
Il paesaggio ancora una volta si trasforma.
Vedere queste immense distese blu viola di lupini circondate dall’affascinante paesaggio islandese è sempre emozionante. Ho cercato allora di darne una mia interpretazione, realizzando questa fotografia, che mi riporta col pensiero a due anni fa.
In questo periodo nei boschi non si trovano solo Pianelle, orchidee e lucciole… ci sono anche queste meraviglie: Paris quadrifolia, più conosciuta come Uva di volpe ( Erba crogiola, Quadrifoglia, Parisetta ).
E’ un fiore che si perde nel verde del sottobosco, a volte nascosto dall’erba ed è difficile spostare la propria attenzione da orchidee belle come le Scarpette di Venere a questo fiorellino ma sono sempre più convinta che il bello della fotografia naturalistica è cercare di catturare tutto quello che può sembrare anche insignificante o che comunque fa meno clamore rispetto a tante belle immagini che vediamo quotidianamente sui social.
Sempre lei, splendida Cypripedium calceolus. Per questa fotografia, ho utilizzato una lente che molti di voi conoscono, il Trioplan, lente che peraltro non uso più molto spesso. Ma ogni tanto mi piace rispolverarla per ottenere questo bokeh così unico e inconfondibile, proprio come lo è questa orchidea.
Inconfondibile, nonostante questa rappresentazione un po’ sognante, evanescente, effimera come un riflesso: la Pianella della Madonna resta una delle orchidee più belle e vistose sul nostro territtorio.