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Il nome di questo delicato fiore, il bucaneve, Galathus nivalis, deriva da due parole greche che lo descrivono come un fiore bianco come il latte la cui fioritura avviene dopo l’inverno. Viene anche chiamato comunemente stella del mattino.
Un’antica leggenda narra che quando Adamo ed Eva furono scacciati dal paradiso terrestre si trovarono in una terra buia e gelida. In quel luogo desolato Eva fu colta da un momento di sconforto. Un angelo, mandato dal Signore che ebbe compassione di lei, prese dei fiocchi di neve e li soffiò verso di lei. Quando i candidi fiocchi di neve giunsero per terra si trasformarono in boccioli facendo così apparire i bucaneve. Grazie a quel miracolo Eva riacquistò la speranza e riprese il cammino.
Quando vedo i bucaneve nel sottobosco vengo colta dalla gioia, sono sempre così felice di trovare le prime fioriture. Anno dopo anno. E le prime fioriture, sappiamo, segnano la fine dell’inverno, buio e freddo, e annunciano l’arrivo della stagione dei colori e della gioia.
Nel linguaggio dei fiori e delle piante i bucaneve sono il simbolo della vita e della speranza, si dice sia il fiore ideale per festeggiare i cambiamenti, le nascite e i nuovi propositi. E ne abbiamo tutti un gran bisogno, soprattutto in questo periodo!
Ogni stagione ha i suoi colori. Poi ci sono quei momenti di transizione tra le stagioni che ci offrono qualcosa di diverso. Siamo a fine estate e inizio autunno, bisogna aspettare ancora un po’ per i colori autunnali, speriamo caldi e intensi.
Il cielo è nuvoloso, la pioggia cade e a volte il verde delle foglie sembra più vivo. I tronchi di questi faggi, invece, bagnati dalla pioggia , riflettono l’argento.
Ogni sfumatura di colore che percepiamo e ogni profumo sono momenti unici e indimenticabili.
Ormai siamo a inizio autunno, le temperature ancora miti ci permettono di avere la fortuna di intravedere qualche libellula. Dovremmo aspettare la prossima stagione per ammirare nuovamente i voli acrobatici e veloci di queste splendide creature. Vengo colta da un po’ di malinconia per una stagione che si sta chiudendo.
Ho ancora negli occhi la neve e il ghiaccio del mio ultimo viaggio nelle fredde terre del Nord ma qui, alle nostre latitudini, nei nostri sottoboschi, ormai, è primavera inoltrata. Le fioriture mi invitano alle prime uscite macro, e così, ecco la mia interpretazione per questi bianchi bucaneve: nel loro nome, la neve, ricordo dell’inverno che mi sta mancando già tantissimo.
Inconfondibile, nonostante questa rappresentazione un po’ sognante, evanescente, effimera come un riflesso: la Pianella della Madonna resta una delle orchidee più belle e vistose sul nostro territtorio.
22 dicembre… è appena passato il solstizio d’inverno, siamo entrati nella stagione più fredda dell’anno…davvero ? Non mi sembra proprio. Quest’anno l’inverno infatti si fa proprio attendere. Niente neve nemmeno in montagna, e in pianura temperature primaverili.
Una foto dello scorso anno, Lago superiore di Fusine. Speriamo sia di buon auspicio per l’arrivo del vero inverno.
Il fenomeno dell’enrosadira al Cimon della Pala, quando al tramonto la sua cima si colora intensamente prima di rosso e poi, al variare della luce, si stinge e diventa rosato .
Una delle tante meraviglie delle nostre montagne.